Libeera la birra contro l violenza sulle donne

NASCE IL PRIMO PROGETTO DI FILIERA AGRICOLA FEMMINILE, SIMBOLO DI RISPETTO, SOLIDARIETÀ E RINASCITA

Parla agli uomini, anche a quelli che non vogliono ascoltare. Parla di rispetto, di consapevolezza, di una nuova idea di forza. È una birra, sì, ma è molto di più: è un messaggio che si beve, si legge, si tocca. È la prima birra nata da una filiera agricola tutta al femminile, realizzata con lo sguardo rivolto a un obiettivo preciso e urgente: dire basta alla violenza sulle donne. Il progetto è il primo frutto concreto del protocollo d’intesa tra Fondazione Una Nessuna Centomila e Coldiretti che assieme a Consorzio Birra Italiana, Filiera Agricola Italiana e Campagna Amica danno vita ad un’alleanza potente tra il mondo dell’agricoltura e quello della cultura e dell’impegno sociale.

«Questa alleanza con Coldiretti nasce dalla consapevolezza che il contrasto alla violenza di genere non può essere delegato a pochi, ma deve diventare una responsabilità condivisa, diffusa, quotidiana. Libeera è una birra che racconta una storia di donne, di riscatto e di libertà.  Un’azione produttiva che vuole provare a costruire una cultura diversa: partendo dalla vita reale, dai luoghi che abitiamo ogni giorno. Perché ogni spazio, anche quello di un brindisi, può diventare terreno fertile per coltivare il cambiamento»

Giulia Minoli, Presidente Fondazione Una Nessuna Centomila

«È un impegno che coinvolge tutte le articolazioni del nostro sistema, da Donne Coldiretti alla Fondazione Campagna Amica e Terranostra, fino ai mercati e alle aziende. Un’azione corale, che affonda le radici nella nostra identità: essere presidio attivo nei territori, promuovere opportunità di autonomia e sostenere una cultura del rispetto e della responsabilità. Coldiretti è da sempre amica del Paese, vicina alle persone, alle fragilità. Con questo progetto vogliamo dare un contributo concreto alla libertà femminile, al fianco di chi, come Una Nessuna Centomila, ogni giorno costruisce, con coraggio e dignità, una società più giusta e inclusiva».

Vincenzo Gesmundo ed Ettore Prandini, Segretario generale e Presidente di Coldiretti

La birra è una delle bevande più diffuse e apprezzate, simbolo di socialità e condivisione. È consumata in larga parte da un pubblico maschile (oltre il 70%) e accompagna spesso momenti conviviali, soprattutto nei mesi più caldi. Tuttavia, non si può ignorare che l’alcol, in alcuni contesti, venga associato a situazioni in cui il rispetto viene meno, diventando un pretesto per giustificare comportamenti inaccettabili da parte degli uomini nei confronti delle donne.

È fondamentale saper riconoscere quando la convivialità oltrepassa il limite: l’alcol non può e non deve essere usato come alibi per battute sessiste, molestie o atti di violenza. Per questo Libeera lancia anche un messaggio importante sulla necessità del bere ressponsabile. Allo stesso tempo, è essenziale riaffermare con forza il diritto delle donne a vivere pienamente e liberamente la propria socialità, senza timori, giudizi o pregiudizi. Il rispetto del consenso deve essere sempre chiaro, esplicito e continuo. Per questo oggi è più che mai necessario promuovere una cultura del bere consapevole e responsabile, che metta al centro la libertà e la dignità di tutte e tutti.

Su questi presupposti nasce un progetto per la produzione e vendita di una birra diversa: una birra che parla agli uomini, anche a quelli che non vogliono ascoltare. Una birra che mette in discussione il rapporto tra alcol e violenza, e che usa il linguaggio diretto, semplice, autentico della bottiglia per lanciare messaggi forti, chiari, inconfondibili: messaggi contro la violenza a favore del rispetto, anche per il bere responsabile.

Ma è soprattutto una birra che veicola una nuova narrazione femminile, fatta di forza, rinascita e comunità. Le donne della filiera agricola ne sono protagoniste, dimostrando il loro potere riabilitante nella società a partire dalla terra. Da qui nasce l’idea di un prodotto unico nel panorama italiano: una birra interamente made in Italy, frutto di una filiera agricola tutta al femminile. Dalla coltivazione alla trasformazione, ogni fase è affidata a imprenditrici italiane, per una filiera etica, trasparente e di alta qualità. Una testimonianza concreta di come l’agricoltura femminile possa generare valore, economia e riscatto.

Libeera la birra contro l violenza sulle donne

Libeera è una birra artigianale fatta da una filiera italiana tracciata fino all’origine, composta interamente da donne che gestiscono la loro attività in modo etico nel rispetto della vocazione produttiva della terra e dell’ambiente, ricevendo un’adeguata remunerazione. Il sigillo di qualità Firmato Dagli Agricoltori Italiani che viene apposto sull’etichetta è a garanzia dei valori della filiera.

Il protagonismo femminile della filiera di produzione e la sinergia tra le diverse donne della filiera sono la testimonianza della qualità del lavoro femminile che si concretizza nel prodotto finale e nella conduzione etica delle attività in ogni fase di produzione: una vera e propria filiera rosa.

Una birra unica, nata da una ricetta pensata e costruita insieme da imprenditrici agricole italiane legate al Consorzio birra italiana: un lavoro corale in cui ognuna ha messo competenze, creatività e identità territoriale. Luppolo, Malto, Farro, Coriandolo, Segale sono gli ingredienti scelti con cura ed attenzione, coltivati e raccolti da agricoltrici e lavorati con sapienza da un birrificio artigianale di donne, per creare un blend dal sapore unico e riconoscibile.

Ognuno racconta una storia e un territorio, in una filiera tutta al femminile che valorizza tradizione e innovazione. Dalla segale coltivata da Alessia Parisatto (Valle del Masero – Veneto), al luppolo prodotto da Michela Nati (Il giardino delle luppole – Emilia-Romagna) e da Federica ed Elisa Toso (Birrificio 2 Sorelle – Piemonte), fino ai malti selezionati: Pils e Monaco, lavorati dalle stesse sorelle Toso, e il malto di frumento puro Senatore Cappelli di Cecilia Farchioni (Malteria Italiana Artigianale – Umbria). Completano la ricetta il farro di Emanuela Laurenzi (Birra Alta Quota – Lazio), la scorza d’arancia di Chiara Zecca (Birra Salento – Puglia) e il coriandolo di Carmela De Lorenzo (Birrificio agricolo Serrocroce – Campania). Il progetto si avvale del supporto tecnico di Ersilia D’Amico (Birrificio Del Vulture – Basilicata) affiancata da Giovanna Merloni (Ibeer – Marche), Cristiana Pichini (Cane nero – Toscana), Marta Pinna (Brass – Sardegna) e Chiara Tarana (Birra Turris – Emilia Romagna).

Si è scelto di produrre una birra bionda a gradazione alcolica contenuta, fresca e beverina. Una decisione non casuale. Bevanda tradizionalmente associata al pubblico maschile, la birra viene reinterpreta attraverso uno sguardo femminile: un gusto delicato ma deciso dove i profumi floreali e speziati richiamano sensibilità e intensità mentre la base maltata — composta da orzo, frumento, farro e segale — donano struttura e complessità. La ricetta si ispira allo stile saison: una birra contadina belga prodotta un tempo per dissetare i braccianti nelle giornate estive. Il profilo aromatico si arricchisce grazie al gruyt, una miscela di spezie usata prima del luppolo. Qui, una generosa presenza di coriandolo e scorza d’arancia conferisce freschezza e accenti agrumati. Il luppolo aggiunge una lieve amarezza che, combinata alla secchezza tipica dello stile, rende questa birra ideale per accompagnare l’estate.

  • Sociale → Testimoniare come impresa e solidarietà possano camminare insieme. 20 centesimi di ogni bottiglia saranno infatti donati dalla filiera della birra alla Fondazione Una Nessuno Centomila, a sostegno di progetti concreti contro la violenza sulle donne
  • Culturale → Promuovere un cambio di narrazione: dal silenzio e dall’indifferenza alla dignità e al riconoscimento del valore delle donne, raccontando il protagonismo femminile e la forza della collaborazione etica tra le diverse attrici della filiera
  • Imprenditoriale → Rafforzare il ruolo delle donne nella filiera agricola, garantendo una giusta remunerazione e valorizzando la vocazione produttiva dei territori, con una filiera certificata e trasparente fino al campo, in grado di proporsi come modello sociale replicabile

Questa birra è molto più di una bevanda: è un mezzo di comunicazione sociale. Con un design diretto ed essenziale, ogni bottiglia sarà una voce contro la violenza, un invito al rispetto e alla responsabilità, un simbolo della forza delle donne. E per chi legge, una scelta consapevole.

In etichetta saranno ben visibili:

  • il numero 1522, attivo contro violenza e stalking;
  • un QR code che rimanda alla piattaforma online di progetto;
  • una narrazione sintetica, ma d’impatto, sulla mission del progetto.

Ersilia D’Amico – Birrificio Del Vulture – Basilicata

https://www.birrificiodelvulture.com/

Carmela De Lorenzo – Birrificio agricolo Serrocroce – Campania
https://www.serrocroce.it/

Cecilia Farchioni – Malteria Italiana Artigianale – Umbria
https://www.mastribirraiumbri.com/

Francesca Lara – Birra Lara – Sardegna
https://birralara.it/

Emanuela Laurenzi – Birra Alta Quota Az. agricola – Lazio
https://www.birraaltaquota.it/

Antonella Marrone – Luppolo Hopera Marrone – Abruzzo
https://www.hop-era.it/

Giovanna Merloni – Ibeer – Marche
https://www.ibeer.it/

Michela Nati –Il giardino delle luppole – Emilia Romagna
https://ilgiardinodelleluppole.it/

Alessia Parisatto – Valle del Masero – Veneto
https://valledelmasero.it/

Cristiana Pichini – Cane nero – Toscana
https://www.birracanenero.com/

Marta Pinna – Brass – Sardegna
https://www.instagram.com/agricolabrass/

Chiara Tarana – Birra Turris – Emilia Romagna
https://www.turrisbirra.it/

Federica ed Elisa Toso – Birrificio 2 Sorelle – Piemonte
https://2sorelle.it/

Chiara Zecca – Birra Salento – Puglia
https://birrasalento.it/

FONDAZIONE UNA NESSUNA CENTOMILA
La Fondazione Una Nessuna Centomila, nata in seguito all’omonimo evento live del 2022, grazie alla volontà delle quattro fondatrici, Fiorella Mannoia (Presidente Onorario), Giulia Minoli (Presidente), Celeste Costantino e Lella Palladino (Vicepresidenti), è la Fondazione italiana dedicata alla prevenzione e al contrasto della violenza sulle donne. È la prima fondazione nata in Italia per sostenere i Centri Antiviolenza e l’empowerment femminile; per promuovere il cambiamento culturale nella società utilizzando linguaggi artistici come la musica, il teatro, il cinema; e per supportare progetti di educazione all’affettività nelle scuole.

COLDIRETTI
Fondata nel 1944, Coldiretti è la principale organizzazione agricola italiana ed europea, punto di riferimento per oltre 1,6 milioni di iscritti. Da oltre ottant’anni promuove un’agricoltura attenta alla persona, al territorio, alla qualità alimentare e alla sostenibilità ambientale, contribuendo in modo significativo allo sviluppo economico e sociale del Paese, con l’obiettivo di costruire un’agricoltura moderna e sostenibile, capace di coniugare innovazione e tradizione, impresa e comunità, tutela e sviluppo.
L’identità di Coldiretti si fonda su valori quali la centralità del lavoro agricolo, la trasparenza lungo la filiera agroalimentare, la tutela del Made in Italy, la sicurezza alimentare e la giustizia sociale. Attraverso un modello partecipativo e diffuso, l’organizzazione opera su tutto il territorio nazionale con una presenza capillare, sostenendo le imprese agricole nei percorsi di innovazione, valorizzazione e rappresentanza. Con la storica Legge di Orientamento del 2001, Coldiretti ha saputo dare voce a un nuovo modo di intendere l’agricoltura con un ruolo multifunzionale: aperta al turismo, alla didattica, al sociale e all’innovazione. È anche grazie a questo percorso che oggi nascono realtà come il birraturismo rurale, lo street food contadino e le fattorie sociali, nuove forme di agricoltura che accolgono, curano e raccontano. Attraverso progetti come Campagna Amica, Terranostra, Donne Coldiretti, Giovani Impresa e le attività dei Senior, Coldiretti interpreta l’agricoltura come risorsa collettiva, al servizio di una società più giusta, consapevole e resiliente. Da sempre in prima linea per la trasparenza alimentare, l’organizzazione guida la battaglia per l’etichettatura obbligatoria dell’origine dei prodotti, contro le frodi alimentari e il falso Made in Italy. Difende ogni giorno il diritto dei cittadini a un cibo sano, sicuro e autentico, promuovendo una filiera agricola tutta italiana.

COLDIRETTI DONNE
Le imprenditrici agricole sono la storia del nostro Paese: da sempre forza portante dell’agricoltura italiana, nel 1953 si uniscono nella prima forma di associazione di donne contadine fino a diventare, nel 1976, un movimento autogestito col nome di Coldiretti Donne Impresa. Oggi sotto il nome di Donne Coldiretti tutte le imprenditrici in agricoltura – o aspiranti tali – possono ottenere informazioni su come fare impresa, realizzare i propri progetti, partecipare ad eventi formativi sempre aggiornati e conoscere come avviare attività socialmente utili come le fattorie sociali, gli agriasilo e le fattorie didattiche. Donne Coldiretti partecipa come componente effettivo alle attività di enti e istituzioni che si occupano di imprenditoria femminile, di agricoltura e di empowerment femminile sia a livello nazionale che europeo e mondiale come ad esempio, l’Osservatorio Famiglia del Dipartimento Pari Opportunità presso il Ministero della Famiglia, il Forum permanente sulle politiche di genere presso il CNEL, l’Osservatorio sull’imprenditoria femminile presso Unioncamere e i Comitati per l’imprenditoria femminile istituiti presso le Camere di Commercio, il COPA-COGECA (l’organizzazione delle associazioni agricole di tutti i paesi dell’Unione Europea), e l’OMA (Organizzazione mondiale degli agricoltori).

FONDAZIONE CAMPAGNA AMICA
Campagna Amica è la Fondazione promossa da Coldiretti per valorizzare l’agricoltura italiana, sostenere la filiera corta e rafforzare il rapporto diretto tra produttore e consumatore. Nata nel 2008, è oggi la più grande rete organizzata di vendita diretta nel mondo, con oltre 20.000 punti attivi tra mercati, fattorie, agriturismi e orti urbani, diffusi in tutte le regioni italiane. Attraverso Campagna Amica, il cibo diventa strumento di educazione, inclusione e sostenibilità. Ogni iniziativa promossa intende restituire valore e dignità al lavoro agricolo, tutelare il paesaggio, salvaguardare la biodiversità e promuovere scelte alimentari consapevoli. Il modello proposto è quello di un’agricoltura etica, fondata sulla trasparenza, la tracciabilità e l’origine certa delle produzioni.
I mercati di Campagna Amica rappresentano un presidio di fiducia e legalità: luoghi di scambio non solo di prodotti, ma anche di conoscenze, relazioni e valori. Un ruolo fondamentale è svolto anche dalle Fattorie Campagna Amica, dove le aziende agricole si aprono al pubblico in un’ottica di filiera corta e produzione trasparente. In stretta sinergia con Campagna Amica opera Terranostra, l’associazione per l’agriturismo, l’ambiente e il territorio di Coldiretti, che promuove una rete di strutture ricettive rurali che valorizzano il patrimonio enogastronomico e culturale italiano attraverso un’ospitalità contadina autentica, attenta alla qualità, all’ambiente e alla dimensione relazionale. Campagna Amica è anche impegno sociale. Con le sue aziende promuove e sostiene progetti di agricoltura sociale dedicati a persone fragili o in condizione di vulnerabilità, favorendo percorsi di inclusione, formazione e autonomia.

CONSORZIO BIRRA ITALIANA
Il Consorzio di Promozione e Tutela della Birra Artigianale Italiana da Filiera Agricola (Consorzio Birra Italiana) è la prima alleanza produttiva su scala nazionale tra produttori agricoli, malterie e birrifici indipendenti. Nasce il 28 marzo del 2019 con il supporto di Coldiretti. Il Consorzio sta lavorando per riunire gli operatori della filiera brassicola che hanno sposato, o vogliono sposare, la filosofia della materia prima italiana e della remunerazione etica di filiera. Per questo diffonde con iniziative, eventi e comunicazione l’uso della materia prima italiana tra i birrifici, supportando i produttori di cereali, malto e luppolo nelle problematiche specifiche. Ad oggi ha riunito oltre 100 soci, il 51% del malto prodotto in italiana, il 98% del luppolo prodotto in Italia e il 26% della birra artigianale prodotta in Italia. Ha avviato un progetto di filiera in Sardegna che si è concretizzato nella Bionda Sarda, ha presentato un progetto PNRR per rilanciare la filiera della birra, promuove il Birraturismo (Luppoleti Aperti), rappresenta la birra da filiera agricola italiana nei principali eventi fieristici nazionali e internazionali. Parte dalla terra ma punta alle vostre tavole.

FILIERA AGRICOLA ITALIANA
Filiera Agricola Italiana Spa è una realtà che rappresenta i produttori agricoli italiani e che attraverso il marchio Firmato Dagli Agricoltori Italiani realizza progetti al consumo per promuovere e diffondere uno stile di vita fatto di valori nei quali consumatori, agricoltori, produttori e distributori possono riconoscersi facendo scelte consapevoli e sostenibili. Il sigillo “Firmato Dagli Agricoltori Italiani”, presente sui prodotti, garantisce la trasparenza della filiera produttiva in ogni sua fase e la certezza dell’origine delle materie prime che sono italiane.